domenica 30 agosto 2015

Il lato oscuro della Ville Lumière

Parigi, Mirko, non è poi gran cosa 
ed è un errore sopravvalutarla; 
spero che un giorno mi perdonerai. 
Per te la croce è un simbolo divino, 
per me, lo devo ammettere, è diverso: 
la croce è un’X, magari un segno “per”. 

Moltiplichi, moltiplichi e non sai 
perché la vita sia meravigliosa. 
Acquisto una baguette e in qualche bar la 
smezzo con degli sconosciuti e il vino 
pure. A terra, di solito, ne verso 
un po’. Poi prendo l’ultima RER. 

Accanto a me una ragazza parla 
di quanta eternità ci sia nel mai 
e di estasi economiche; poi dosa 
l’acqua e la polvere in un cucchiaino 
e dice: “Scaldala”. Mi sono perso 
nel lato oscuro della Ville Lumière. 

Canzone mia, sei fatta e sei finita: 
in questo tu somigli alla mia vita 
che affido al Dio 
in cui non credo e in cui non ho fiducia. 
Adesso brucia, 
canzone, e va’ 
dal caro Mirko Volpi 
e lascia che ti incolpi 
al posto mio, 
se lo vorrà, 
del tempo che non dedicai a lui: 
l’eternità 
è punteggiata di momenti bui.

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